“Siete una generazione spettacolare, siete veloci ma non siate superficiali”. E’ il consiglio rivolto ai nostri studenti da Michele Antonutti, ex capitano e ora brand ambassador dell’Apu Udine, ospite speciale dell’assemblea d’istituto dell’Isis Deganutti tenutasi oggi, mercoledì 27 marzo nell’auditorium Zanon, sul tema “lo sport tra essere e benessere, all’epoca del Covid e dei social”.

“Non stufatevi subito, cercate di non bruciare le tappe. Individuate la vostra motivazione, il vostro obiettivo. Scegliete un obiettivo piccolo che poi, step dopo step, vi farà crescere – ha aggiunto Antonutti, dialogando con gli studenti -. La più grande distrazione, la cosa che ci rende più tristi sono i social. Ci creano insicurezza, debolezze, perché non rappresentano il mondo reale”.

Partendo dallo sport, che è “passione, sacrificio, esperienza, dedizione, determinazione, obiettivi; la miglior medicina che abbiamo”, il cestista friulano ha esortato gli studenti del Deganutti a “fare squadra anche in classe perché, stando tutti dalla stessa parte, si guadagna”. “Essere campioni vuol dire essere la miglior faccia di se stessi. Vuol dire superare il proprio limite. I campioni siamo noi nelle piccole cose. La passione è la nostra energia interna”.

Il dibattito con il campione di basket è cominciato dopo la visione del film “Jimmy Grimble”, la storia di un adolescente che, tormentato dai bulli, cresce gol dopo gol nella squadra della sua scuola inseguendo il sogno di diventare un giocatore del Manchester City, in anni in cui dominava solo lo United.

Antonutti, ex nazionale italiano, che nella sua carriera ha indossato maglie di diverse squadre e per 13 anni ha vestito i colori di Udine, ha presentato agli studenti in foto anche il suo fidato amico a quattro zampe, Pasquale, un cane che ha adottato quando giocava a Caserta, nel 2014. “Era un cane randagio, capobranco di altri 10 cani che venivano all’esterno del palazzetto in cui mi allenavo. Mi ha colpito il suo gran carattere e la perseveranza che ha avuto nel provare a salirmi in auto più volte. E’ diventato anche il volto dell’Oipa”.