Palio teatrale 2017

(recensione di Benedetta Ardito tratta da www.teatroclubudine.it)

Teatro Palamostre
giovedì 25 maggio 2017
ore 20.00

I.T.C. “C. Deganutti” – Udine

Astaroth
di Stefano Benni

Gruppo “Le talpe bioniche”

con Claudia Covre, Antonella Fuentes, Michela Germani, Alessia Pennesi,
Angelica Poletto, Felipe Tarlao

aiuto coordinamento Jacopo Pittino
coordinamento Arianna Zani
docente referente Marzia Bergo

Apre la serata del 25 maggio il gruppo “Le talpe bioniche” del “Deganutti”,  coordinato da Arianna Zani e Jacopo Pittino. I ragazzi in scena, pur essendo in numero esiguo, hanno saputo catturare il pubblico e catapultarlo in un mondo ultraterreno, ponendolo di fronte al giudizio delle anime: arbitro dello smistamento degli uomini dopo la morte è il sublime demone Astaroth, che ci ospita nell’eterno oltretomba per presentarci il ventaglio di “tipi” che l’umanità offre. Il demone, interpretato magistralmente fra momenti di pura drammaticità e battute dalla risata immediata, dall’alto del suo regno senza tempo ci ricorda come gli uomini sulla Terra si scannino per motivi egoistici, meschini e inutili, producendo danni e dolori (guerre, stragi, massacri,…) che nemmeno nel più profondo degli Inferi sarebbero immaginabili. Assai riusciti per l’attenta caratterizzazione psicologica e la brillante interpretazione i “tipi” umani costretti a subire l’irreversibile giudizio di Astaroth, che affiderà ciascuno alla propria sorte eterna: il meschino uomo d’affari, la logorroica e pittoresca attivista, l’intellettuale eccessivamente insuperbito e un rozzo camionista. Dopo tante risate, incisivo risulta il finale: Astaroth, sempre affiancato dalla maldestra signora delle pulizie, si trova di fronte ad una madre che domanda quale sia la sorte del figlio in fin di vita: tradendosi le risponde che “si farà quel che si può”, ma è Astaroth stesso a non poterne più di giudicare per un’altra eternità quegli uomini che ama troppo, ma che non si amano abbastanza fra di loro, e si ritira definitivamente dal suo arduo compito, essendo sempre stato in fondo più angelo che diavolo.
Fra sorrisi e risate di gusto, lo spettacolo offre importanti spunti di riflessione sulla condizione umana. E, nonostante il fatto che il gruppo sia completamente nuovo, bisogna riconoscere che ha saputo unire la compiutezza interpretativa alla leggerezza e all’entusiasmo tipici di una formazione giovane. Chapeau!

scritto da Benedetta Ardito (Liceo classico “J. Stellini”)