“Il silenzio avvolge il mondo delle persone con disturbi dello spettro dall’autismo e delle loro famiglie. Vogliamo andare oltre questo silenzio, per accrescere la consapevolezza”.

E’ con queste parole che il Dirigente scolastico dell’Isis Cecilia Deganutti, professoressa Maria Rosa Castellano, ha aperto il convegno “Autismo: oltre il silenzio” organizzato dal nostro istituto il 3 aprile, all’indomani della Giornata mondiale sulla consapevolezza sull’autismo.

Dopo il coinvolgente discorso introduttivo del Dirigente scolastico, che ha fatto gli onori di casa, hanno portato i saluti agli studenti di alcune classi del nostro istituto presenti al convegno in rappresentanza di tutta la scuola i consiglieri regionali Roberto Novelli, in rappresentanza anche dell’assessore Riccardo Riccardi, e Francesco Martines e l’assessore del comune di Udine Federico Pirone.

“La nostra Regione ha effettuato interventi notevoli, il nostro è un territorio pioniere per i servizi offerti a favore dell’autismo e della disabilità intellettiva, ma si occupano principalmente di assistenza. Devono cambiare pelle. Dobbiamo provare a promuovere percorsi di crescita, di autonomia, di indipendenza, inclusione sociale e autodeterminazione. Non dobbiamo considerare questi concetti in termini assoluti perché nessuno di noi è veramente autonomo, siamo tutti interdipendenti. Serve una forte personalizzazione, ma è necessario pensare a servizi con percorsi il più possibile vicini a un’esistenza cosiddetta ‘tipica’, a case anziché istituti”, ha aperto il convegno il dottor Simone Zorzi, Dirigente dei Servizi per le disabilità dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, affrontando il tema de “I percorsi per la vita adulta: tra complessità, sfide e opportunità”.

“L’autismo non è un disturbo mentale. Non è colpa dei genitori. E’ genetico”, ha sfatato alcuni degli stereotipi più comuni sull’autismo il professor Auro De Prophetis, psicologo clinico, docente, esperto di neurodivergenze, chiamato a spiegare al pubblico “come funziona il cervello autistico”. “L’autismo è uno spettro perché è una neurodivergenza con una grande varietà di sfumature. E’ una percezione sensoriale diversa del mondo”.

Sul tavolo dei relatori si sono susseguiti poi l’avvocato del foro udinese Francesco Bilotta, che ha fatto il punto sulla necessitò di accrescere la consapevolezza e di difendere i diritti delle persone con disturbi dello spettro dell’autismo e più in generale con disabilità, e la referente per gli studenti disabili e con dsa dell’Università degli studi di Udine Cristina Disint, che ha illustrato ai ragazzi gli strumenti messi a disposizione dal sevizio inclusione dell’ateneo friulano per consentire la prosecuzione della carriera universitaria.

“L’Italia è all’avanguardia per il sostegno e il supporto alle persone con disturbi dello spettro dell’autismo, ma c’è ancora molto da fare al mondo. Servirebbe individuare qualcosa che ci aiuti a definire esattamente cos’è il disturbo dello spettro autistico per poter calibrare poi gli approcci più giusti”, ha affermato – dialogando in un collegamento videoregistrato da Houston con il professor Andrea Comaro – il notissimo scienziato friulano Mauro Ferrari, presidente della Fondazione Mauro Ferrari e Famiglia, attiva sul territorio udinese con l’obiettivo di intervenire in situazioni di disagio sociale, realizzando progetti e azioni finalizzati al benessere, all’inclusione e all’integrazione di soggetti fragili, vulnerabili e svantaggiati. Massimo esperto al mondo nella ricerca sulle nanotecnologie e nel campo della bioingegneria applicata in medicina, Ferrari ha fatto il punto sullo stato dell’arte della ricerca scientifica che sta mettendo in evidenza dei disordini del trasporto delle connessioni cerebrali alla base dell’autismo. Portando l’esempio della ricerca sul tumore al seno, innescata dalla marcia delle donne statunitensi su Washington, che ha contribuito a ridurre in maniera notevolissima la mortalità di questa patologia tumorale, Ferrari ha ribadito la straordinaria importanza dell’associazionismo nel dare impulso alla ricerca.

I lavori del convegno si sono conclusi con l’intervento di Elena Bulfone, fondatrice e presidente della Fondazione Progetto Autismo Fvg, ente di eccellenza in Italia, recentemente riconosciuto anche come ente di ricerca, che attualmente assiste 98 persone grazie alla presenza di 50 volontari e 40 operatori. “Siamo un ente no profit, un’associazione di famiglie che lavorano per migliorare la qualità della vita delle persone con disturbi dello spettro dell’autismo; stiamo cercando di generare una rivoluzione giornaliera, senza fare barricate”, ha raccontato l’attività della Fondazione Elena Bulfone che ricopre anche la carica di Vicepresidente del Comitato provinciale di Udine di coordinamento delle persone con disabilità e delle loro famiglie. “Abbiamo visto che, con tempi ridotti e l’ausilio degli operatori, riescono a lavorare anche persone considerate non avviabili al lavoro. E’ stupendo. E’ un modo per superare lo stigma dell’autismo. Il ‘segreto’ sono i laboratori che attiviamo per consentire ai ragazzi di scoprire i loro talenti, sviluppando le abilità residue”.

“Se cambia lo sguardo, cambia il pensiero. E se cambia il pensiero, cambiano i fatti”, ha concluso Bulfone.

La trasmissione “A Volo radente” di Radio Rai Fvg ha dedicato uno spazio al nostro convegno con un intervento in diretta del Dirigente scolastico, professoressa Maria Rosa Castellano e della presidente di Progetto Autismo FVG Elena Bulfone. Il collegamento può essere riascoltato a questo link per tre settimane.

https://www.raiplaysound.it/audio/2024/04/A-volo-radente-del-03042024-a61081f3-e109-4096-b447-c218d7731c78.html?ts=826